martedì 22 gennaio 2013

Frati e bomboloni





Ingredienti:


  • 420 gr farina manitoba
  • 170 gr latte
  • 25 gr lievito di birra
  • 40 gr burro
  • 1 buccia limone tritata
  • 80 gr zucchero
  • 1 bicchierino liquore
  • 1 stecca vaniglia






Fate sobbollire il latte con la stecca di vaniglia,


lasciate intiepidire ed eliminate la vaniglia prima di unire il lievito, mescolate sino a farlo sciogliere.


Versate la farina, il burro ammorbidito a temperatura ambiente, metà zucchero, il liquore e la buccia di limone tritata.


Impastate con le mani sino ad ottenere un composto omogeneo, morbido ed elastico.


Lasciate riposare coperto per 3-4 ore in luogo tiepido sino a quando ha raddoppiato il suo volume.


Formate dei rotolini, unite le estremità ottenendo dei cerchi di circa 10 cm di diametro. Adagiate i "frati" sulla piastra del forno ricoperta di carta forno. Per fare i "bomboloni" fate delle palle di circa 6 cm di diametro e ponetele accanto ai "frati".


Infornateli a 25° lasciandoli lievitare nuovamente per circa un’ora.


Fate scaldare l’olio in un tegame dai bordi alti, sino a quando l’olio ben caldo formerà sul fondo un reticolato. Immergete i “frati” e friggete sino a quando sono ben dorati da entrambi le parti.


Usate lo stesso procedimento per friggere i "bomboloni".


Scolateli, posateli su fogli di carta assorbente rigirando e strofinando per eliminare l’olio in eccesso. Passateli nello zucchero semolato ancora caldi e sistemate in un piatto da portata. I bomboloni toscani sono senza ripieno, se preferite potete riempire i bomboloni con crema, marmellata di albicocche o cioccolato.


Servite ancora caldi.

Dolci fritti davvero buoni che noi facciamo talvolta durante il periodo di carnevale, ma sono naturalmente ottimi tutto l’anno. I “frati” dolci fritti tipici toscani, chiamati così per la loro somiglianza con la testa dei frati rasata al centro, sono da sempre la colazione dei livornesi.      

Questa ricetta ci è stata donata da una bravissima fornaia toscana circa 20 anni fa. L’unica modifica apportata è quella dell’uso di un liquore dolce qualsiasi a disposizione, mentre secondo la ricetta originale si dovrebbe usare il “sassolino". Ho trascorso sino da bambina le vacanze estive al mare in una località della provincia di Livorno. Ricordo che ancora prima della comparsa sulle spiagge dei venditori di noci di cocco tagliate a pezzi, con il loro famoso slogan "cocco bello, cocco fresco", passavano solitamente all'ora della merenda ragazzi con cassette di legno contenenti  "frati" e "bomboloni" lanciando un grido ben noto a quelli della mia generazione: "bomboloniiii". Ancora oggi, lungo il litorale toscano, è facile trovare questi dolci da spiaggia nei bar degli stabilimenti balneari. I Krapfen sono dolci di origine austriaca molto simili ai bomboloni, preparati però senza uova.


Curiosità: 
La lavorazione del liquore Sassolino ebbe origine a Sassuolo  agli inizi dell''800 ad opera di alcuni speziali, ispirati dalle eccezionali virtù terapeutiche dell'anice. Il Sassolino è infatti preparato impiegando l'anice stellato, è un liquore dall'aspetto limpido e brillante e dal sapore aromatico e persistente. I modenesi lo usano come digestivo. In gastronomia è usato come aromatizzante nella preparazione dei dolci.


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1 commento:

  1. Un bellissimo passo-passo cara Ornella! Non so chi di voi due cucina e chi fotografa, ma siete bravi entrambi!!!!!!!!

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