domenica 28 ottobre 2012

Seppie ripiene




Ingredienti:

  • 300 gr pomodorini
  • 100 gr riso
  • 200 gr fagiolini
  • 5 seppie
  • 50 gr pomodori  secchi
  • 1 uovo
  • Salvia e rosmarino
  • 1 bicchiere vino bianco
  • olio evo
  • 1 spicchio d’ aglio


Pulite le seppie e tagliate a piccoli pezzi i tentacoli, fate lessare il riso per 10 minuti e preparate tagliati i pomodori e i fagiolini


Scolate il riso e fermate la cottura versandoci sopra un paio di bicchieri di acqua fredda, unite un trito di salvia e rosmarino, il tuorlo d’uovo, i pomodori secchi fatti a piccoli pezzi e i tentacoli delle seppie.


Riempite le seppie con questo composto e richiudetele con uno stuzzicadenti


Lessate 10/15 minuti i fagiolini. Mettete in una padella un cucchiaio di olio ed uno spicchio d'aglio e fate rosolare per 6/7 minuti i pomodori tagliati a fettine.


Togliete l'aglio ed aggiungete i fagiolini ai pomodori, disponete le seppie nella padella.


Fate cuocere a fuoco medio per 15/20 minuti, aggiungendo nel sugo di cottura il ripieno rimasto.


Servite ben calde, accompagnando con il sugo di cottura.


Un secondo piatto leggero e gustoso, dal sapore delicato e dalla consistenza tenera. Pomodori secchi, aromi e verdure arricchiscono di carattere questa pietanza semplice, dalla preparazione non troppo veloce.


Curiosità:
La seppia è un animale davvero interessante, che stupisce per le sue qualità mimetiche. Il suo nuoto a propulsione è dovuto all'espulsione violenta dell'acqua grazie alla contrazione del corpo. Spesso si lascia trasportare dalla corrente marina, oppure si nasconde sui fondali sabbiosi. La seppia è diffusa in tutti i mari, in particolare è comune nel Mediterraneo, quando è in pericolo si nasconde liberando una sostanza, il "nero di seppia", utilizzato in cucina per preparare piatti prelibati. La sua carne è apprezzata in molti Paesi, contiene proteine, pochi grassi e carboidrati. L'osso di seppia e dei crostacei, un tempo erano usati per produrre dentifrici e paste per lucidare i metalli, di recente vengono utilizzati per produrre una gelatina dal forte potere cicatrizzante (brevettata in Nuova Zelanda).


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